sabato, maggio 06, 2006

Ho traslocato

Questo blog si è spostato su Marketingdelvino.it
Resterà attivo per motivi di archivio.
Vieni a vedere la nuova versione del blog su www.marketingdelvino.it - troverai link, risorse utili, l'area download e la sezione "Speciale tesi" per chi è alle prese con la tesi di laurea in marketing del vino.

mercoledì, aprile 19, 2006

Quando un marchio, e che marchio, fa tutto...

Non era una novità, solo che prima si sapeva ma non c'era scritto nulla da nessuna parte - a ottobre 2005 avevo fatto un po' di ricerche un pomeriggio su Google e niente, tanto che alla fine mi ero convinta di essermi sbagliata- per la serie, se una cosa non c'è su Google, allora non esiste! E comunque un sito relativo all'iniziativa ancora non esiste, alla faccia dei W3C Web 2.0 e compagnia bella...

Ad ogni modo, dopo i rumour dei mesi passati, ora tutti (solo stamattina nel giro di mezzora Identità Di Vino, Decanter e pure una segnalazione spontanea via email da un simpatico neo-blogger milanese) parlano dei vini di Renzo Rosso della Diesel in collaborazione con l'enologo Roberto Cipresso.
Un prodotto che è immagine innanzitutto, dal momento che, malgrado secondo Cipresso i vini (presentati nei giorni passati al Vinitaly) non riescono a esprimere ancora appieno il terroir, il posizionamento di prezzo farebbe già pensare all'eccellenza (Prezzo UK al ristorante 120-150 sterline [180-270 euro] , in enoteca 90 sterline, quindi 135 euro). Alla faccia di Gaja!!!

La cosa assurda è che su Decanter.com Cipresso dichiara "'We have achieved about 30% of what we can. The terroir is not yet well expressed. It is an opportunity to let people know Diesel is in this field now. Even if we are not at the top yet, we will get to it" Tradotto letteralmente: "Abbiamo raggiunto il 30% di quello che possiamo. Il terroir non è ancora ben espresso. E' un'opportunità per far conoscere Diesel in questo campo ora. Anche se non siamo ancora al top, ci arriveremo".
Beh, personalmente le osservazioni che mi viene da fare a questo punto sono queste:
1) ma come ci si può permettere di fare esperimenti sul consumatore a 135 euro??? Se non si trattasse di Diesel, affermazioni del genere non potrebbero che creare un minimo di indignazione -e quindi no vendite - sul genere " Ma che me stai a pijà in giro??" - niente parolacce, ho ancora l'effetto benefico della Pasqua
2) la coerenza con l'immagine provocatoria del marchio è a dir poco ammirevole. Perché questa stessa azione che io giudico provocatoria, da parte di Diesel che ci ha abituati ad azioni di comunicazione sempre su questo livello - rientra perfettamente nell'immagine che il consumatore ha dello stesso marchio, e quindi riesce a costruire su una fama già guadagnata in altri settori senza clamorosi traumi.

martedì, aprile 04, 2006

Dopo Stormhoek e San Lorenzo, è il turno di POSTAGAVI, la nuova iniziativa di Castellari Bergaglio

Già da tempo l'azienda Castellari Bergaglio è tra i miei link delle "aziende che bloggano". Adesso l'azienda di Marco Bergaglio propone una nuova iniziativa - che si inserisce in un insieme di attività di marketing alquanto ricco considerando le dimensioni aziendali (60.000 bottiglie secondo la Duemilavini 2005), fatto di numerose attività, un sito ben fatto e chiaro, gadget vari - magliette, grembiuli, accessori, libri - promozioni per gli iscritti alla newsletter, e un'enoteca-galleria appena aperta, la Gaviteca, dove a fine mese (30 aprile) verrà inaugurata una mostra su arte e design in terra di Gavi.

L'iniziativa in oggetto in questo post si chiama POSTAGAVI, e serve proprio a promuovere questo vino piemontese a base Cortese, che loro producono in 3 referenze (stessa fonte di sopra).
Ecco le condizioni: "se possedete un blog da almeno sei mesi e se decidete di parlare dell’azienda Castellari Bergaglio in un vostro post, riceverete direttamente a casa vostra due bottiglie di Gavi DOCG".
Rispetto alla San Lorenzo, in questo caso si chiede ai blogger di parlare prima che arrivino le bottiglie - riuscirà quest'azienda di Gavi a raddoppiare le vendite come è stato per la Stormhoek? Staremo a vedere!

lunedì, aprile 03, 2006

Birra al contrattacco: negli USA "contro" la crescita dei consumi di vino

C'era da aspettarselo... Più volte si è parlato della crescita dei consumi di vino negli USA, e di come le abitudini di consumo si stiano spostando, dalla birra al vino. Ora i produttori di birra passano al contrattacco. E' il caso ad esempio di Anheuser-Busch che già a febbraio aveva lanciato una campagna pubblicitaria dal titolo "Here's to beer", "Brindiamo alla birra". Una campagna che non solo promuove quindi la birra del produttore in questione, ma punta a rilanciare l'immagine della birra in un momento in cui il vino, negli USA, comincia sempre più a farla da padrone - lo ha affermato anche Robert Lachky, Vice presidente esecutivo della Anheuser-Busch ad AdAge.
Così la Anheuser-Busch è ricorsa a testimonial importanti (vedi Spike Lee), che negli spot dicevano con chi avrebbero voluto brindare (alla birra). Non solo, per sfruttare appieno l'immagine "tradizionalista" della birra, la scelta degli slot pubblicitari è stata rilevante, e ha incluso eventi importanti come le finali del campionato di basket di questo weekend (i Final Four).
A supporto della campagna pubblicitaria in TV, anche un concorso sul web, grazie al sito www.herestobeer.com (170.000 hits da febbraio) dove i consumatori possono indicare con chi, come per Spike Lee, vorrebbero brindare. Chi indicherà il personaggio più originale vincerà un viaggio al prossimo Oktoberfest.

martedì, marzo 07, 2006

E-mail marketing - come non costruire una lista

Proprio ieri ho inviato dei comunicati stampa per un progetto che sto promuovendo. Oltre alle pubblicazioni offline, visto il tipo di progetto, ho puntato alle pubblicazioni online, prevaletemente portali diretti ai manager e alle aziende. Uno di questi portali mi ha risposto offrendomi un servizio commerciale per promuovere il mio prodotto.
Innanzitutto il messaggio, pur essendo in risposta alla mia email (firmata) con il comunicato stampa, iniziava con un generico e alquanto fastidioso "Spettabile Azienda".
In secondo luogo promuoveva un servizio di inserzione della mia pubblicità in una newsletter che andava a oltre 30.000 iscritti, specificando che non si trattava di spamming. Ora, il bello è questo: subito dopo mi si diceva che, per farmi vedere il servizio, avevano preso la libertà di iscrivermi automaticamente alla loro newsletter:
QUESTO E' SPAMMING!
Se io non ho richiesto di essere iscritta, e mi iscrivi comunque, allora mi stai mandando della posta indesiderata, anche se secondo te, in buona fede (???), si tratta di qualcosa che potrebbe essere utile per me. Non solo, ma chi mi dice che gran parte degli indirizzi che hai raccolto non sono stati raccolti così - e peggio ancora che promuovendo il mio prodotto sulla tua newsletter questo non andrà a nuocere la MIA immagine di cliente che compra uno spazio pubblicitario sulla tua newsletter di spamming?

L'alternativa?
In una comunicazione del genere, avendo la possibilità di contare su un portale con migliaia di pagine, mettere online una pagina tipo di newsletter e inserire il link a questa pagina nella propria comunicazione commerciale. In questo modo, il potenziale cliente pubblicitario non si troverà iscritto suo malgrado alla newsletter, ma potrà valutare se la cosa gli interessa con un semplice click. E niente spam.

Foto di Nick Cowie

giovedì, febbraio 16, 2006

Questione di Brand - il Forum dell'Agivi, questo sabato a Roma

Questo sabato si svolgerà a Roma alle ore 14.00 presso l’Hotel Parco dei Principi (la nuova sede di Bibenda) il Forum annuale Agivi, Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani.
L'associazione riunisce 120 giovani imprenditori tra i 18 ed i 40 anni per un totale di oltre 14 000 ettari di vigneto.
Quest'anno ci si riunisce per parlare di un argomento caro a questo blog, e cioè il valore del Brand per il Vigneto Italia. Come ha dichiarato Giacomo Bersanetti, che prenderà parte alla tavola rotonda, “Ogni prodotto vinicolo ha una propria identità che si traduce in valore. Il nostro compito è rendere il messaggio visibile e percepibile per il consumatore attraverso un sistema di segni. Il brand è infatti un “segnale” verso il mondo esterno, che dà valore al prodotto solo se ne comunica la qualità. In particolare, per il vino è necessario creare un linguaggio specifico, capace di qualificare il prodotto e renderne chiare le caratteristiche.”

Io ci sarò, e farò in modo di riportare poi quanto verrà detto per chi non avrà la possibilità di venire. Per chi invece fosse a Roma, ecco tutti i riferimenti:

QUESTIONE DI BRAND
Forum Agivi
18 febbraio 2006 ore 14.00
Hotel Parco dei Principi Via Frescobaldi, 5 - Roma

Foto di Christopher Woods

mercoledì, febbraio 15, 2006

Il vino sorpassa la birra sul circuito Nascar

Il binomio Nascar e birra poteva sembrare piuttosto scontato, e in effetti, a detta di molti, fino a qualche anno fa non ci si sarebbe mai sognati di vedere una bottiglia di vino in occasione di queste gare da corsa, o, per chi ha una cultura un po' più "pop", sul set di "Giorni di Tuono" con Tom Cruise e Nicole Kidman.
Eppure la rivoluzione nelle abitudini dei Nascar fan, e degli sponsor, sta avendo luogo, come si legge anche su AdAge. Così, in quello che prima era il regno di Budweiser & Co, ora si bevono i vini delle aziende californiane che hanno deciso di sponsorizzare le automobili che prendono parte al circuito - dalla Bennett Lane Winery alla Ravenswood Winery. Lo stesso titolare della Bennett Lane correva in passato in questi circuiti.
Tutto ciò è l'ennesima prova che il mercato del vino negli Stati Uniti ha ancora grandissime potenzialità di crescita, grazie anche a questo spostamento nelle preferenze, e di fatto nello stile di vita, dei consumatori.
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