domenica, dicembre 25, 2005

Risolvere la crisi del vino con donne e passaparola

Con i dati statistici che confermano il trend di crescita del consumo di vino al femminile (secondo un’intervista di AC Nielsen pubblicata la scorsa estate) ho trovato particolarmente interessante un post su E-fluentials Blog, il blog della società di pubbliche relazioni Burson-Marsteller. In questo pezzo si parlava non tanto di consumatrici di vino quanto di crescente potere di acquisto delle donne in generale, grazie alla sempre più rilevante attività lavorativa e al prolungarsi dello status single.
Nel post si cita una ricerca in base alla quale le donne sono più propense degli uomini a stimolare, e farsi influenzare dal passaparola. Uomini e donne hanno infatti modi diversi di comunicare, percepire e interpretare le informazioni. Secondo quanto scritto, senza perdere tempo (e budget pubblicitari) lasciandosi travolgere dallo stereotipo “inflazionatissimo” delle donne più emotive degli uomini – meglio puntare a capire come interpretano fiducia, valore e lealtà verso il venditore (ad esempio l’enoteca sotto l’ufficio - non quella sotto casa perché queste donne, ricordiamolo, lavorano!), e come si fanno coinvolgere dall’esperienza positiva di amici e parenti di cui si fidano. Secondo Marti Barletta, esperta di marketing e target femminili e autrice di Marketing to Women, poiché le donne curano molto più approfonditamente la loro decisione di acquisto, è più difficile che cambino opinione successivamente, e quindi sono praticamente già fidelizzate.
Per cui niente attività di co-marketing con Tempo e Kleenex del tipo compri una cassa di vino e ricevi 10 confezioni di soffici fazzoletti di carta – ma piuttosto occorre stimolare tutte quelle iniziative, anche online, che danno inizio alla spirale del viral marketing e al passaparola. E ancora, da parte dei distributori, è indispensabile fornire sempre maggiori informazioni sul prodotto che si sta cercando di vendere, e consolidare le iniziative di fidelizzazione, magari inventandosi qualcosa proprio diretto al target femminile.
Foto di Lotus Head

domenica, dicembre 11, 2005

Allargare il mercato grazie alla letteratura

Reduce dalla fiera dei piccoli editori (Più Libri Più liberi) che chiude oggi la sua quarta edizione a Roma al Palazzo dei Congressi, mi sento in vena di parlare di un'iniziativa che si aggiunge a quelle che uniscono il vino alle arti e alla letteratura.
Stavolta si parla di Sicilia e di Camilleri, uno scrittore che racconta la Sicilia e che alla faccia di tanti che sono convinti che per vendere all'estero bisogna fingersi americani, è riuscito a esportare storie e personaggi tutti siciliani confermando che bisognerebbe scrivere di ciò che si conosce davvero.
E proprio per sfruttare l'appeal internazionale dei romanzi di Camilleri e rilanciare alcuni vini, è nata l'idea dei fratelli palermitani Scordato, con il marchio Vigata, il luogo immaginario in provincia di Montelusa in cui sono ambientate le vicende di Montalbano che si era già rivelato "promoter" dei vini semplici, che faceva suo padre. A distanza di circa un anno e 30.000 bottiglie di vino vendute, i vini Vigata, in tutto 6, di diverse cantine siciliane tra cui Santa Ninfa e Cantina di Cellaro, sono distribuiti non solo da Roma in su, ma soprattutto all'estero, Stati Uniti e Regno Unito inclusi. Curiosamente i vini non hanno trovato lo stesso successo sul mercato siciliano. Questione di saturazione della domanda, come sostengono gli ideatori del progetto, oppure si tratta del classico fenomeno per cui un romano si metterebbe più difficilmente una maglietta con scritto I LOVE ROMA rispetto a un turista?

Tralasciando il vino, e concentrandoci sullo scrittore, segnalo poi il Camilleri Fans Club, che ha un sito simpatico pieno di curiosità sull'autore e i suoi romanzi.

mercoledì, dicembre 07, 2005

In store promotion e influenza aviaria

La mia esperienza professionale mi ha sempre portato a collegare le promozioni nei punti vendita con la Gdo, le farmacie e le profumerie.
Per molti degli altri esercizi del retail del food - vedi gli alimentari & Co - le promozioni in-store e i materiali da distribuire nel punto vendita erano di difficile fattibilità, una questione legata soprattutto alle superfici ridotte degli esercizi commerciali.
Ma come sempre necessità fa virtù, e così, in tempi di panico da influenza aviaria nelle macellerie sono apparsi display con materiali informativi da fare invidia a un ipermercato del Nord-Ovest.
Un'attività promossa dagli assessorati all'agricoltura di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto che hanno finanziato la realizzazione dei materiali informativi e promosso la distribuzione in 5.500 macellerie delle stesse regioni.

Ecco l'elenco dei materiali creati per questa campagna:
  • Espositori da banco contenenti depliant informativi sull'etichettatura volontaria e le caratteristiche nutrizionali della carne avicola e cartoline con ricette di preparazioni gastronomiche a base di pollo e tacchino tratte da “Il Cucchiaio d'Argento” dell'Editoriale Domus.
  • Vetrofanie
  • Locandine

martedì, dicembre 06, 2005

Il premio nome più originale per una fiera del food and wine

FoodapestIn un periodo in cui la globalizzazione è all'ordine del giorno, e con essa una marea di termini stranieri pronunciati in modo vergognoso - incluso il tanto comune "vineyards" in inglese pronunciato con vanto da chi mastica, dice lui, l'inglese, come "vainiards" quando la pronuncia esatta sarebbe "viniards", il premio per il nome più divertente e memorabile dovrebbe andare a una fiera del food che si tiene a Budapest. Il Foodapest. Alla faccia di tutti quelli che non sanno pronunciare i nomi dei vitigni che entrano nella produzione del Tokaji, ecco un un piccolo gioco di parole, e di pronunce, il nome che secondo me dovrebbe vincere il premio come nome più originale nel panorama delle fiere enogastronomiche.
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